Un buon oggetto di design deve durare più di cento anni, sosteneva Vico Magistretti. E come dargli torto. Ci sono scrivanie, che progettate  dieci, venti, cinquanta o cent’anni fa, sono ancora così attuali che stanno bene in qualunque contesto. Queste icone senza tempo hanno la capacità di trasformare  lo studio o l’ufficio, soltanto con la loro presenza. Da Franco Albini a Charlotte Perriand per arrivare agli Eames, ecco una breve storia a tappe che racconta l’evoluzione del design.

COMACINA,  PIERO BOTTONI – 1930

Leggero e funzionale, il semplice segno di Piero Bottoni ha un significato sempre molto profondo, anche nel design. Lo scrittoio prodotto da Zanotta,  ancora attualissimo, ha lastruttura in tubo di acciaio inox su cui poggia un piano con vernice antigraffio nei colori bianco o nero. La cassettiera, composta da 4 cassetti può essere posizionata a destra o sinistra della seduta.

S 285, MARCEL BREUER – 1935

S 285, MARCEL BREUER –  1935

La scrivania in tubolare di acciaio disegnata per Thonet, è un esempio riuscito dell’ambizione programmatica del Bauhaus di ricondurre estetica e tecnica ad un’unità formale. Non solo, con la sua forma così funzionale, è perfetta ancora oggi come postazione di lavoro con computer.

CAVOUR, OMAGGIO A CARLO MOLLINO- 1949

CAVOUR, OMAGGIO A CARLO MOLLINO- 1949

Architetto, artista, designer, fotografo, ma anche  appassionato di auto, aerei e sport invernali, in questa scrivania, prodotta da Zanotta, c’è la potenza dei bolidi in corsa. La tensione e il movimento della struttura si intuiscono nei giunti metallici e nelle sagomature del legno che formano le gambe in legno massello di rovere naturale o tinto.

EAMES DESK UNIT, CHARLES e RAY EAMES – 1949

Il tavolo-scrivania Eames Desk Unit  di Vitra  è frutto della visione innovativa di Charles e Ray Eames, che in quegli anni stavano  lavorando su un sistema innovativo di mensole e scrivanie autoportanti e multifunzionali.‎ Simili alla Eames House costruita simultaneamente, questi progetti aderivano ai principi della nuova logica di produzione industriale.

CAVALLETTO, FRANCO ALBINI -1950

È sempre la leggerezza che caratterizza questo scrittoio prodotto da Cassina, presentato per la prima volta nel 1948 durante la mostra “lo stile dell’arredamento Moderno”. Il progetto si fonda su un accurato studio di tensioni contrapposte. La base è costituita da due cavalletti, con struttura e piano in noce tinto mogano oppure in frassino naturale o tinto ardesia, assemblato mediante appositi ingranaggi e due tiranti tenditori in ottone brunito, con la funzione di controventatura.

SCRIVANIA ALBINI, FRANCO ALBINI – 1950

Leggera e funzionale, la scrivania ancora oggi in catalogo da Knoll, ha la struttura in tubolare d’acciaio cromato a sezione quadrata, piano in cristallo trasparente dello spessore di 12 mm, cassetti in legno con finitura rovere tinto nero o laccato bianco. Il progetto del grande maestro racconta alla perfezione la purezza volumetrica dell’oggetto e l’astrazione geometrica della decorazione.

SOCIETY TABLE, ARNE JACOBSEN – 1952

SOCIETY TABLE, ARNE JACOBSEN – 1952

La scrivania, che combina acciaio, impiallacciatura, pelle e legno, è stata commissionato al grande architetto danese come pezzo dalla grande azienda navale danese Burmeister & Wain. La scrivania faceva parte di un ufficio completo realizzato per l’American-Scandinavian Foundation di New York,  e ora, con la sua frma intramontabile è tornato a catalogo da Carl Hansen & Søn.

PETIT BUREAU EN FORME LIBRE, CHARLOTTE PERRIAND,  1956

Charlotte Perriand iniziò a lavorare alla serie di tavoli en forme libre nel 1938. Questa elegante scrivania, dalle morbide linee arrotondate e con la sua forma asimmetrica, fu progettata nel 1956 come una soluzione per gli spazi più piccoli. Oggi, in collaborazione con Pernette Perriand-Barsac, Cassina ha apportato sdelle piccole modifiche per rendere la scrivania idonea a un uso professionale.

HOME DESK, GEORGE NELSON- 1958

Una rivisitazione in chiave moderna del secrétaire, la postazione di lavoro pensata da Nelson negli anni Cinquanta ha attraversato indenne diverse epoche per arrivare a noi pronta per risolvere i problemi delle postazioni di lavoro domestiche grazie alle sue dimensioni contenute. Prodotta da Vitra, permette di dare allo spazio di lavoro una nota di colore grazie ai divisori in poliestere.

RAMPA, ACHILLE E PIER GIACOMO CASTIGLIONI – 1965

Scovare l’eccezionalità all’interno degli oggetti della vita di tutti i giorni, i più banali e i più comuni, era un dono dei famosi fratelli del design. Rampa, oggi in catalogo da Karakter è una stazione multifunzionale su ruote creata nel 1965, che si ispira ai tradizionali espositori da fiorista che si trovano nelle piazze delle città italiane. Da un lato i gradini fungono da libreria dall’altra sono visibili due vani portaoggetti oltre ad una ribalta più grande che, una volta aperta, serve da scrittoio.

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quaderna superstudio 1970

QUADERNA, SUPERSTUDIO – 1970

Geometriche regolari rivestite di laminato bianco quadrettato, un vero e proprio gioco ironico firmato dal gruppo fondato a Firenze nel 1966 da Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia. La serie, prodotta da Zanotta che comprende tavolo, scrivania, consolle e sottoconsolle è ancora oggi il manifesto più limpido del cosiddetto radical design,  un monito ai criteri di razionalità e funzionalità, nato con lo scopo di dare  più spazio  alla comunicazione delle emozioni.

SCRITTARELLO, ACHILLE CASTIGLIONI, 1996

SCRITTARELLO, ACHILLE CASTIGLIONI, 1996

In perfetto equilibrio fra forma e funzione, lo scrittoio disegnato prodotto da De Padova è un classico contemporaneo per l’home office. Le due mensole laterali, il poggiapiedi e gli angoli leggermente smussati sono pensati per una esatta funzionalità d’uso.