Si parla molto di biofilia (passione per la vita), termine coniato da Erich Fromm per descrivere la tendenza psicologica a essere attratti da tutto ciò che è vivo e vitale. Uno studio del Centro per la salute e per l’ambiente dell’università di Harvard mette in evidenza l’impatto positivo che ha un ambiente naturale sulle nostre fun- zionalità cognitive quantificando, per quanto riguarda il lavorare in ufficio (tradizionale o da casa), un aumento della produttività di quasi il 30 percento. Il solo contatto visivo con le piante attiva una reazione positiva sull’umore dell’essere umano e, visto che un cittadino europeo trascorre mediamente il 90 per cento della propria vita all’interno di edifici, un ambiente verde ed ecosostenibile non può che portare giovamenti. Ma parliamone più dettagliatamente con Vincenzo Gerardi ed Elena Intorre, pluriennali esperti del settore, partiti da un semplice negozio di fiori di famiglia e, dopo tanti corsi ed esperienze, oggi proprietari di Maryflor, negozio milanese di decorazioni di interior, fashion e design.

C’è realmente una corsa al verde in ufficio?

«Il “green” non è una novità negli spazi ufficio, però, di certo, oggi c’è una vera e propria esplosione e avere piante o anche composi- zioni floreali è diventato un complemento essenziale dell’ambiente di lavoro. Molti, fra aziende e liberi professionisti, vengono da noi con l’idea di implementare con delle belle piante gli arredi dei loro uffici, ma la vera tendenza da un paio d’anni a questa parte è dovuta, purtroppo, alla ricerca di avere aria pulita nella stanza, piccola o grande che sia, dove si passano tante ore della giornata e vi potete immaginare come sgranano gli occhi quando gli consigliamo quelle piante che la purificano fino all’ottanta percento».

Allora è vero che alcune piante sono più “green” di altre. Quali?
«Molti clienti ce lo chiedono a priori e, comunque, noi consigliamo sempre alcune specie più adatte alla funzione di filtraggio dell’aria, anche se tutte le piante più o meno hanno questa funzione. A proposito, noi non consigliamo mai di mettere flora finta. Entrando nello specifico, sono tornate in auge piante che andavano di moda negli anni ottanta come i ficus, le monstera, le calathea, il filodendro della famiglia delle aracee per dirne alcune. Tutte queste specie filtrano l’aria assorbendo muffa e formaldeide fino all’ottanta percento. Particolarmente adatta a questa funzione, ad esempio, è la monstera variegata che è un errore genetico (ne nasce una ogni tremila) della specie monstera e una sola piantina da 50 cm può costare anche mille euro».

Parlateci degli ambienti che arredate, e di quanta luce e cura hanno bisogno le piante.

«Arrediamo ormai da parecchi anni e abbiamo visto qualsiasi tipologia di ambiente, da uffici di 20 mq a immensi open space. Il genere di piante che va per la maggiore e che noi consigliamo sono quelle che abbiamo elencato prima anche perché si possono mettere ovunque visto che hanno bisogno di poca luce (va bene anche indiretta tramite una finestra) per il processo di fotosintesi e basta inumidirle ogni 8/10 giorni. Altre specie adatte all’ufficio sono le succulente e le grasse che, però, hanno bisogno di molta luce solare, possibilmente diretta e, infatti, le proponiamo a chi vuole arredare spazi abbastanza grandi, che siano raggiunti direttamente dalla luce del sole e che non abbiano qualche altro palazzo di fronte a fare ombra. Tra parentesi ricordiamo che la luce artificiale non ha nessuna facoltà sulle piante. Il consiglio che diamo è, ovviamente, quello di informarsi bene sul tipo di flora da mettere e sul posizionamento stesso così da far sentire la pianta come se fosse nel suo habitat naturale e permetterle di compiere in pieno le sue funzioni che per noi equivalgono ad avere maggiore energia, salute e positività».

Altri modi di arredare come composizioni di fiori e pareti verdi?

«Noi facciamo un servizio settimanale per quanto riguarda i fiori e cioè sostituiamo le composizioni ogni 7 giorni circa. Molte aziende amano arricchire i banconi delle reception e le sale meeting con mazzi freschi. Anche loro, anche se in modo meno omogeneo nel tempo, hanno la funzione di purificare l’aria soprattutto nei primi giorni. Per quanto con- cerne le pareti verticali, che, tra l’altro, sono sempre più richieste, si possono comporre sia con piante, diciamo, normali come la già cita- te oppure composte da muschi e licheni che, però, non hanno funzioni di filtraggio dell’aria e sono quindi solo di bellezza».

E per quanto riguarda allergie o controindicazioni varie?

«Sono molto rare le piante nocive per l’uomo e spero proprio che nessuno le venda da mettere in casa o in ufficio, male che ci vada soffriremo un po’ di prurito con le urticanti. Non è così, però, per gli animali che tra l’altro molte aziende ormai accettano anche negli ambienti di lavoro: alcune specie possono essere tossiche o velenose per i nostri amici a quattro zampe, quindi attenzione».