Accogliente, familiare e aperto ai cambiamenti: così si presenta lo spazio di lavoro di Dainelli Studio, ovvero Marzia e Leonardo, coppia di ferro nella vita e nel lavoro, che lo gestiscono insieme a otto collaboratori. Leonardo, toscano, classe 1971, e Marzia, lombarda, di sei anni più giovane, sono due esteti capaci di catturare il significato della memoria per trasformarla in progetto. In gergo calcistico si potrebbero definire un nove (creatore ispirato di oggetti lui) e un dieci (sofisticata interior designer lei), una coppia d’attacco complementare in tutto e per tutto, anche se, «passare 24 ore su 24 uno accanto all’altra, non è facile» dice Marzia sorridendo…». E così, dopo una parentesi toscana, hanno deciso, nel 2019, di aprire “bottega” a Milano. Il loro studio, centosessanta metri quadri è collocato in un “basment”- per dirla in un modo più chic – un seminterrato all’interno di un palazzo del Novecento. Si apre con un grande salone, arredato con classe come è nel loro stile, un mix di classico (lei) e moderno (lui).

La fucina di Leonardo

«Trovarlo non è stato facile. Prima del nostro arrivo lo spazio era occupato da uno studio di commercialisti suddiviso da piccole partizioni che, inevitabilmente, provocavano un senso di claustrofobia». Non restava che aprire tutto in modo da rendere più luminoso lo spazio, anche se, ammette Marzia: «a noi piace recuperare il più possibile». E così hanno salvato il parquet industriale, rendendolo più contemporaneo con una resina nera. L’ufficio è suddiviso in due, la parte operativa è nascosta dietro una parete rivestita con una boiserie cannettata e, nella parte su strada, c’è il “salotto” che, confessa Marzia, «invita a curiosare dentro attraverso le finestre.» I due creativi non si fermano mai e, oltre a cambiare spesso l’arredo, hanno deciso di apportare anche una modifica più sostanziale: una serie di porte in teak con finitura satinata che, girando su un perno, permettono di dividere la zona riunioni in tutta privacy. Sotto le finestre c’è poi una ricchissima materioteca che permette di “toccare con mano” le finiture e, in un angolo proprio sotto le aperture su strada, c’è la fucina di idee di Leonardo, la sua “grotta” dove dipingere e disegnare (non smette mai n.d.r.).

Benvenuti a casa

«Teniamo molto all’ospitalità, ci piace proprio e, così, abbiamo voluto privilegiare lo spazio di condivisone: è qui che riceviamo i nostri clienti che, quando vengono a trovarci, devono sempre sentirsi a proprio agio». E continua: «non solo, sempre qui possiamo fare eventi e presentare i nostri nuovi lavori. Settimana prossima smontiamo tutto in vista del Salone del Mobile perché verranno esposti, per la prima volta, la capsule collection di Somaschini, un nuovo brand molto interessante che stiamo seguendo, con il nostro studio, per la Art Direction». Il nuovo marchio, che sarà anche ad Alcova, la location più cool del momento, non è l’unica novità del duo: ormai consolidata la collaborazione con Gallotti& Radice (con un progetto interessante che sarà presto svelato) e con Giorgetti (la nuova seduta la trovate tra le nostre news). Nel loro studio, però, non ci sono i lavori progettati per le aziende, solo pezzi unici disegnati da loro perché «non vogliamo creare disparità». Tutto su misura come il servizio che fanno ogni volta che ristrutturano una casa.

Foto di Alberto Strada